Stando al dossier 2017 dell’Osservatorio del mercato immobiliare, relativo al territorio del Veneto e appena pubblicato sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, il mercato immobiliare della provincia di Venezia avrebbe chiuso lo scorso anno con un lieve incremento nel numero di transazioni immobiliari, salite dell’1,2% rispetto all’anno precedente, grazie a una spinta quasi omogenea di tutte le sub-zone, con valori che oscillano tra lo 0,6% dell’area sud, e il + 2,0% della cintura veneziana e della zona balneare. Meno soddisfacente il dato sull’evoluzione delle quotazioni che, come vedremo, permangono in un trend ancora negativo.
Tornando alle statistiche sulle compravendite, il capoluogo chiude il 2017 con uno sviluppo delle operazioni pari allo 0,8%, per un totale di 3.238 transazioni, il 30,6% di tutti gli atti che sono stati effettuati nella provincia. Hanno fatto sicuramente meglio le aree della cintura veneziana, consolidatasi come seconda zona di maggiore rilevanza per il numero di transazioni (2.850 unità, il 26,9% di tutte le operazioni compiute in provincia), in modo simile a quanto realizzato nella zona balneare (2.825 unità, il 26,6% di tutte le operazioni provinciali).
Come anticipato, l’unica area in controtendenza è quella orientale, le cui compravendite sono calate dello 0,9% rispetto all’anno precedente, per un numero che è sceso a 1.327 unità, o il 12,5% di tutte le transazioni formalizzate a livello provinciale.
Come anticipato, se è da accogliere positivamente il continuo incremento delle compravendite immobiliari, lo è certamente un po’ meno il dato dell’evoluzione delle quotazioni medie, considerato che in nessuno scenario territoriale si riesce a invertire la tendenza al calo dei prezzi.
Nella provincia veneziana a far meglio è sicuramente la zona Sud, che ha oramai raggiunto la stabilità dei valori immobiliari a 1.218 euro al metro quadro. Fa invece peggio della media il capoluogo: a Venezia le quotazioni immobiliari perdono 1,5 punti percentuali a 2.604 euro al metro quadro, rimanendo pur sempre l’area più onerosa di tutta la provincia.
Per quanto infine riguarda le zone economicamente più convenienti, oltre alla zona Sud rimangono sotto i 1.500 euro al metro quadro le aree orientali (1.336 euro, – 1,54% su anno) e quelle della cintura veneziana (1.415 euro, – 0,46% su anno).
Ampliando lo sguardo analitico a tutta la regione, si rileva come le prestazioni veneziane siano inferiori alla media territoriale: in Veneto le compravendite immobiliari nel 2017 sono infatti cresciute del 5,2% a 49.509 unità, con un minimo di + 0,1% a/a a Belluno (che è altresì la provincia con il minor numero di compravendite in termini assoluti, pari a 1.979 unità) e un picco di + 8,0% a/a a Padova (con 9.244 unità).
Nonostante un andamento di crescita delle compravendite inferiore alla media regionale, Venezia si conferma comunque la provincia più rilevante per unità compravendute, pari al 21,4% di tutte quelle della regione, precedendo (di poco) la provincia di Verona, con una quota del 21,0% di tutte le compravendite regionali, a quota 10.379 unità.
Sul fronte delle quotazioni, tra i capoluoghi Venezia è di gran lunga quello più caro con i già rammentati 2.604 euro al metro quadro, mentre il capoluogo di provincia più conveniente è Belluno, con 1.056 euro al metro quadro. Anche su base provinciale è l’area veneziana la più cara del Veneto, con 1.579 euro al metro quadro, contro i 1.047 euro al metro quadro della provincia di Rovigo, la più economica della regione.
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